Ricorre oggi il 34^ anniversario dell’omicidio del giornalista e scrittore Giuseppe Fava, che venne ucciso la sera del 5 gennaio 1984 davanti all’ingresso del teatro Stabile di Catania. Aveva parcheggiato la sua Renault 5 e stava per aprire la portiera quando un killer sparò attraverso il finestrino: cinque proiettili calibro 7,65 lo raggiunsero al collo e alla nuca. Un delitto di mafia, commissionato per fare tacere una voce libera. A Catania era diventato un giornalista scomodo, ed attraverso i “Siciliani”, mensile da lui fondato appena un anno prima, nel gennaio dell’83, conduceva numerose e scottanti inchieste contro l’intreccio mafia, affari e politica. Per l’uccisione di Giuseppe Fava la prima Corte d’Assise di Catania ha condannato il boss Nitto Santapaola e Aldo Ercolano, ritenendoli mandanti, e Marcello D’Agata, Francesco Giammuso e Vincenzo Santapaola, come organizzatori ed esecutori dell’omicidio. La Corte d’appello di Catania ha poi confermato le condanne all’ergastolo per Nitto Santapaola e Aldo Ercolano, mentre ha assolto D’Agata, Giammuso e Vincenzo Santapaola che in primo grado erano stati condannati all’ergastolo come esecutori dell’omicidio. Sentenza che è stata confermata in Cassazione nel mese di novembre del 2003.
Giuseppe Fava era nato a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, il 15 settembre 1925. Laureatosi in giurisprudenza nel 1947, era diventato giornalista professionista nel 1952. Redattore e inviato speciale nei settori di attualità e di cinema per riviste come “Tempo illustrato” e “La domenica del Corriere”, corrispondente di “Tuttosport”, collaborò a “La Sicilia”. Dal 1956 al 1980 era stato anche capocronista del quotidiano “Espresso sera”. Drammaturgo, romanziere, autore di libri-inchiesta: nel 1975 ottenne grande successo il suo romanzo “Gente di rispetto”; nel 1977 pubblicò un altro romanzo “Prima che vi uccidano”; nel 1983 “L’ultima violenza”, da molti considerato il suo capolavoro drammaturgico. Nel gennaio del 1983 esce il primo numero del mensile “I Siciliani” che Fava aveva fondato con un gruppo di giovani. Numerose le iniziative organizzate per ricordare il giornalista e scrittore.